Nel settore alimentare Monte San Biagio possiede alcuni prodotti tipici di qualità, da tutelare, valorizzare e diffondere; proprio come si fà con i veri tesori. Infatti, l'alta qualità degli allevamenti fornisce ottime materie prime per la produzione di insaccati come la rinomata salsiccia al coriandolo di Monte San Biagio fatta seguendo le antichissime tradizioni di lavorazione, come l'affumicamento con il fumo di lentisco, ed il formaggio marzolina che viene prodotto con il latte delle capre bianche di Monte San Biagio, una bio diversità caratteristica di queste zone difficilmente riscontrabile in altri luoghi.
Molte sono poi le produzioni agricole caratteristiche come la coltivazione del sedano bianco e la dell'uva da vino in questa zona infatti è rilevante la produzione del Moscato di Terrracina.
Salsiccia al coriandolo di Monte San Biagio Sagra della Salsiccia di Monte San Biagio
Associazione per la promozione della salsiccia di Monte San Biagio "D.O.P." per informazioni contattare il Presidente Iacovacci Vittorio al n. 3474729483
La salsiccia è ricavata dall'impasto ben amalgamato della carne dell'intero suino che viene tagliata preferibilmente a mano con il coltello, il grasso contenuto nell'impasto non supera il 25% e vengono usati ingredienti naturali, quale sale, peperoncino piccante, pepe rosso dolce, vino moscato di Terracina D.o.c. e semi di coriandolo passati in forno per essere più croccanti e più facili da schiacciare. L'impasto così ottenuto dopo un riposo di almeno 12 ore in maniella di legno viene insaccato in budella naturali di suino con spago vegetale nella caratteristica forma a catena.
Le salsicce così preparate vengono essiccate appese a delle canne, dal giorno seguente all'insaccamento si passa all'affumicamento con il fumo di legna di lentisco.
Per la conservazione le salsicce vengono messe sott'olio extravergine di oliva in barattoli di vetro.
La stagionatura deve essere fatta preferibilmente in ambienti naturali come le cantine tipiche o in capanne di stramma per almeno 25 giorni.
Storia:
Il caratteristico uso del coriandolo risale all'epoca della dominazione saracena, questa spezia dall'aroma molto forte copriva il sapore della carne di maiale tanto da giustificarne il consumo vietato dalla religione islamica.
Da molti documenti ritrovati nella biblioteca comunale di Monte San Biagio si desume che l'allevamento di maiali era molto diffuso grazie alla presenza della sughereta di S. Vito, un bosco di querce di circa 7.000 ettari intorno a Monte San Biagio.
La sughereta da fonte di sussistenza per l'economia locale, diventa una preziosa testimonianza della vita contadina di un tempo. Ancora, nascosto tra la vegetazione, si trova qualche vecchio pagliaio, esempio di costruzione rurale fatta di una basa circolare in pietra ed il tetto in arbusti. Nell'interno posto al centro, il camino era lo strumento di essiccazione delle carni, sia fonte di calore per chi nei pagliai ci doveva dormire.
Ancora oggi chi lavora gli insaccati, spesso preferisce la stagionatura del vecchio pagliaio dove il clima poco umido, protetto dalla salsedine e l'aroma di un tempo donano sapore al prodotto.
Corrado Barberis, Atlante dei prodotti tipici, Insor - Istituto nazionale di sociologia rurale.
Formaggio Marzolina
La capra bianca di Monte San Biagio
È un formaggio esclusivamente di capra, coagulato con caglio di capretto a basse temperature, le metodologie di produzione sono eterogenee, le differenze tra i diversi produttori cominciano dai trattamenti subiti dal latte, che può essere conservato a temperatura ambiente, refrigerato o semplicemente raffrescato con acqua oppure essere trasformato subito dopo la mungitura.
In quest'ultimo caso può dare luogo a due cagliate, quella della sera e quella della mattina, che vengono miscelate o si può trattare di due lavorazioni completamente differenti.
La cagliata viene rotta dopo circa 30 minuti e dopo la scolatura del siero e la pressatura il prodotto viene depositato nelle forme caratteristiche dette "fuscelle" tradizionalmente realizzate con vimini intrecciato, oggi sostituito con forme di stagno forato.
Il formaggio Marzolina si può consumare fresco oppure stagionato, quello fresco presenta un sapore dolce mentre quello stagionato presenta un sapore molto più forte ed intenso.
MOSCATO DI TERRACINA Uva Moscato Vini DOC e IGT
Cenni storici: Vitigno originario del Lazio, in particolare della zona di Latina.
Caratteri ampelografici: Foglia media, pentalobata - grappolo grande, piramidale, alato e spargolo - acino grande, sferico con buccia pruinosa, consistente di colore giallo verde.
Maturazione: medio-tardiva
Vigoria: buona
L'ORIGINE DELL'UVA MOSCATO
L'uva "Moscato" prodotta nella zona di Valle Marina, viene annoverata nel catasto vinicolo nazionale con il nome varietale di "Moscato di Terracina". Grappolo di media grandezza, la buccia degli acini in maturazione, è di colore
bronzeo dorato, con una resa di succo pari al 75- 80 % circa. Il suo tenore zuccherino, è tale da produrre vino, che oscilla da 11 a 13 gradi alcolici.
VITIGNI
A dicembre, vengono liberati i tralci più lunghi, per la potatura. La passonatura, viene fatta con pali di castagno, si ricompone il filare con tre ordini di fili di ferro. Tra agosto e settembre avviene la maturazione dei grappoli che le rugiade settembrine rigonfiano di turgida linfa.
E' ìl tempo della vendemmia che si trasforma in una festa corale di popolo.
Nel contesto di valorizzazione del prodotto tipico locale si inserisce la produzione dell'Azienda agricola Di Vezza Angiolina con la produzione di vini moscato e rossi che ben si accordano con la salsiccia di Monte San Biagio e la marzolina.
www.vinivallemarina.it