Sono oltre tremila i chilometri della Via Francigena da Canterbury a Roma e verso Santa Maria di Leuca. Un filo rosso che unisce l’Europa dei popoli e delle culture, toccando 5 Stati, 16 regioni e più di 600 Comuni. La Via attraversa il Kent, nel Regno-Unito; le regioni Haute-de-France, Grand Est e Bourgogne-Franche-Comté, in Francia; i Cantoni Vaud e Vallese, in Svizzera; e le Regioni Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Liguria, Toscana, Lazio, Campania, Basilicata e Puglia, in Italia. Infine, a Roma lo Stato del Vaticano.
Facili sentieri di montagna, mulattiere di pietra, vie campestri e viabilità minore, senza traffico, strade bianche tra i cipressi, oppure ombreggiati da solenni pini domestici. Sotto i tuoi piedi scorrono le più antiche strade d’Europa. I segnavia ti guidano lungo il Cammino dove tutte le strade portano a Roma: il percorso ufficiale della Via Francigena, percorribile a piedi e in bicicletta e parzialmente a cavallo, è sicuro, facile, privo di difficoltà tecniche, accuratamente studiato per essere percorso da tutti e a tutte le età.
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Le origini del paese si fanno risalire all'età medioevale quando, intorno al castello roccaforte prima del Ducato di Gaeta (867-906) e poi di Fondi (934) , al confine con il Latium, ebbero origine varie abitazioni. Il castello è costruito su ruderi romani dei quali, circa un metro di cementizio, si osserva incorporato nella base di esso a pochi metri dal Portone.
La prima notizia che noi conosciamo, del castrum Monticelli appare in un atto dell'Archivio Cassinese, stipulato nel 1099 nella rocca di Monticelli, allora abitata da Crescenzo, figlio del defunto Giovanni,console e duca di Fondi. Nell'atto è scritto che Crescenzo, abitante nella fortezza di Monticelli, vende a Docibile Gattula, abitante a Castro Asprano, un appezzamento di terreno per costruire una casa nell'interno di Castro Asprano.Nacque così il castrum Monticelli e più tardi l'Universitas Monticelli la cui storia è legata a quella di Fondi con la quale molto spesso s'intreccia e si confonde.
Il feudo di Monticelli nel 1145 passò sotto il dominio della famiglia dell'Aquila ed estinta la discendenza maschile il feudo fu affidato a Giovanna dell'Aquila che sposò Loffredo Caetani. I più noti rappresentanti di questa famiglia furono Onorato I e Onorato II. In seguito passò sotto i Colonna e dai Colonna passò ai Carafa , ai Mansfeld e infine ai Di Sangro. Posta a controllo della più importante via di comunicazione del Regno di Napoli nell'inverno del 1788 subì l'invasione delle truppe francesi che incendiarono e devastarono i due archivi comunali e parrocchiali.
Ricordato in modo particolare è il periodo tra il 1860 e il 1870 quando il paese fu vittima del fenomeno del " BRIGANTAGGIO " e molti cittadini pagarono con la vita perché si rifiutavano di collaborare e dare loro indicazioni e aiuti. L'ultimo erede che conservò il titolo di principe di Monticelli fu Giuseppe di Sangro, al quale il Comune intentò una causa demaniale al fine di rientrare in possesso della terra comunitativa.
Con il 1860 dopo la spedizione di Garibaldi entrò come parte integrante dello stato unitario.Nel 1862 il Prefetto , invitò il Sindaco a cambiare il nome al paese perché Monticelli si confondeva con Monticelli di Rocca Guglielmina (Esperia );fu perciò denominato Monte San Vito. Tuttavia, anche Monte San Vito creava confusione con l'omonimo paese in provincia di Ancona ed il Prefetto ordinò un ulteriore mutamento di denominazione. Il Consiglio Comunale nella seduta del 20 dicembre 1862 decise per Monte San Biagio in onore al Santo Patrono.La delibera fu approvata con Regio Decreto il 18/1/1863.